Billy F. Gibbons
(1949)

Gruppo: ZZ Top
Chitarra principale: Gibson Les Paul Standard 1959
Brano da ascoltare assolutamente: Just Got Paid

Billy Gibbons è il boss. Il boss dei chitarristi con il suo vibrato sensuale e il suono corposo come un burrito che estrae dalla sua Les Paul. Il boss dei cantanti con il suo timbro ruvido e twangy. Il boss dei bandleader con gli ZZ Top, il trio la cui formazione è rimasta invariata dal 1969. Il boss dello stile, con un senso impeccabile della mise en scène vestimentaria. E infine, il boss dei collezionisti, con diversi magazzini pieni di migliaia di chitarre acquisite nel corso degli anni. La leggenda dice che possieda un esemplare di ogni anno di ogni modello delle grandi marche, e potrebbe non essere soltanto una leggenda… Fatto sta che gli strumenti a lui noti sono impressionanti, dalla “Mistress Pearly Gates”, la famosa Les Paul del ’59 che lo accompagna da sempre, alla sua Strat ’54 hardtail spesso usata come complemento di Pearly Gates, fino alle numerose chitarre personalizzate in stile hotrod.

La sua carriera inizia già nel 1967 con i The Moving Sidewalks, uno dei pochi gruppi di rock psichedelico texano ispirati dai 13th Floor Elevators. Fecero da apertura a Jimi Hendrix prima di sciogliersi nel 1969, anno in cui Gibbons fonda gli ZZ Top.

Il trio parte con un blues rock corposo e tradizionale, per poi evolversi verso sonorità più elettroniche, a partire da Degüello nel 1979. Questa direzione si conferma con la trilogia Eliminator / Afterburner / Recycler, tre album in cui il blues di Gibbons si mescola a sintetizzatori e drum machine dell’epoca, con un risultato che ha conquistato molti fan, sia quelli arrivati alla musica del trio grazie a singoli come Gimme All Your Loving e Rough Boy, sia quelli affascinati dagli eccellenti videoclip del gruppo, trasmessi in loop su MTV. Da allora, gli ZZ Top hanno reinventato nuovamente la loro musica con un suono più corposo, organico e immerso nella fuzz. Gibbons ha moltiplicato le apparizioni come guest star negli album di altri musicisti, e soprattutto ha pubblicato due album a suo nome, Perfectamundo, che esplora la musica cubana, e Big Bad Blues, che ritorna alle sue prime passioni, tra Muddy Waters e Bo Diddley. Il cerchio è completo.